Neuroscienza e diritto: un colloquio necessario

Neuroscienza e diritto: un colloquio necessario

Diritto Penale e Uomo pubblica la relazione illustrativa dei contenuti della lettura magistrale tenuta dal dal Prof. Piergiorgio Strata in apertura al convegno “Diritto ed Etica“, svoltosi a Torino lo scorso 1 ottobre, con il patrocinio – tra gli altri – dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino.

Abstract. Recentemente si è intensificato il dialogo fra il mondo della scienza e quello della legge nel campo della neurocriminologia; dialogo che ha rivelato la diffidenza che spesso esiste nel giudicare la presunta capacità di intendere e di volere dell’indagato ai fini di valutare la sua colpevolezza. Molti esperimenti recenti hanno dimostrato che, quando decidiamo liberamente di compiere un’azione, nel cervello, sia l’attività elettrica sia quella metabolica insorgono molto tempo prima di quando il soggetto rivela di aver preso la decisione di compiere il movimento. Il primo stadio della decisione, dunque, appartiene a un processo inconscio e solo successivamente diventiamo coscienti di quanto il cervello aveva deciso di fare. Il modello è quello del funzionamento di un sistema complesso, nel quale valgono le regole del determinismo in forma probabilistica guidato dall’esperienza. Questi dati consentono di porre le basi per una nuova cultura sulla punizione che dovrebbe privilegiare il concetto di giustizia riparativa rispetto a quello di giustizia retributiva.

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DPU (Diritto Penale e Uomo) è l’espressione di un ampio progetto culturale impegnato ad affrontare con determinazione e rigore scientifico le articolazioni di senso, i funzionamenti, gli effetti e le aporie del diritto penale nella società contemporanea.