A che serve la coscienza

A che serve la coscienza

“Nella speranza di sopravvivenza l’uomo si è sempre sentito in qualche modo immortale. Da qui è emersa l’idea di un dualismo tra un corpo destinato alla distruzione che nessuno poteva negare e un qualcosa capace di rimanere per l’eternità. Per molte culture a sopravvivere doveva essere il nostro io, la nostra individualità, la nostra mente, ovvero entità che per secoli sono state dominio della religione e della filosofia. A validare questa ipotesi tutt’altro che scientifica fu proprio una della più grandi figure di scienziato, Renato Cartesio, con il suo dualismo di res cogitans
e di res extensa. La non conoscenza delle forze gravitazionali aveva portato Cartesio a ricorrere alla metafisica per spiegare la perfezione del movimento degli astri, ma forse anche spinto dal timore di cadere nelle mani del Sant’Uffizio”. Queste righe introducono l’articolo che il professor Strata ha pubblicato sulla rivista trimestrale di scienza e storia Prometeo